LA LIVREA
2 Settembre 2019
Indossare una divisa è sempre motivo di orgoglio. Le giovani leve quando indossano per la prima volta una tenuta professionale, apprendono contestualmente il senso di appartenenza e la fierezza di far parte di una “maison”, di un mondo, quello dell’hotellerie, dove tutto palesa il prestigio di una professione e la fierezza di appartenervi.
Dalla metà del Cinquecento, livrea designa l’abito indossato dalla servitù delle case nobili e reali con i colori e lo stemma della famiglia. Si caratterizzava da calzoni che arrivavano al polpaccio, calze lunghe bianche e scarpe con fibbia.
Anticamente però nobili e i regnanti facevano dono di questa veste, tessuta con i colori e lo stemma del loro casato, a persone alle quali volevano rendere omaggio o assicurare protezione.
Parafrasando l’evoluzione di quest’abito e del suo valore, oggi chiunque lo indossi, al ristorante come in un albergo, deve ricordarne il significato e vestirlo in omaggio ai propri ospiti, verso i quali il suo atteggiamento sarà di totale cura e accudimento per il soddisfacimento di ogni bisogno o richiesta.
Il mondo ristorativo e alberghiero è ricco di livree che aspettano solo di essere indossate con eleganza e meravigliosi sorrisi, con umiltà e fierezza da giovani la cui carriera si apre su un futuro radioso, ricco di soddisfazioni e rapidi avanzamenti, ma verso la quale il primo motore dev’essere l’amore e la gioia dell’apprendimento. I soldi poi arriveranno e in abbondanza.