I COCKTAIL MOLECOLARI CONQUISTANO TUTTI
19 Novembre 2019
Così come in cucina, anche nei bar si sta svolgendo una vera e propria rivoluzione per quel che riguarda la composizione chimica degli “elementi nativi” di un determinato drink.
Anche in Italia da qualche anno, seppur un po’ in ritardo, è arrivata la cosi detta molecolarizzazione : una parola difficile per un concetto che sta alla base di tutto altrettanto non semplice.
Già perché si tratta di trasformare il bar in un vero e proprio laboratorio chimico-fisico dove sperimentare diverse consistenze, gusti e colori!
Questo è un mondo nuovo, ma di sicuro molto invitante per ogni cliente aperto alle novità..
Come nella cucina, vengono usati strumenti nuovi per creare consistenze precise affinché rinchiudano il gusto autentico di un cocktail, alcune novità infatti consistono nella sferificazione (ossia la trasformazione di qualche aroma particolare in piccole sfere gelatinose che poi vengono masticate), l’uso delle gelatine (fatte al 100% in modo naturale mediante l’uso di alghe, gomme e sostanze bio) e soprattutto l’azoto e i vapori aromatici.
Alcuni dei drink più conosciuti che vengono molecolarizzati sono lo Spritz, il Negroni e soprattutto drink che usano diversi colori forti visivamente come il Blue Margarita o il Molecular Mojito!
Un’altra caratteristica è l’uso di “bicchieri” diversi dal solito : vengono spesso usate provette, boccette o bicchieri quadrati molto diversi dai soliti Tumbler.
La molecolarizzazione viene soprattutto fatta per creare stupore e spettacolo, essa infatti è un vero e proprio capolavoro artistico che attraverso molte sperimentazioni di consistenza e visive fa percepire tutta la bravura e la creatività del barman che la esegue.
Che tu sia a New York o in Italia ormai molti bar (ovviamente specializzati) offrono Cocktail Molecolari, segnale che il mondo sta andando sempre di più verso una nuova idea di Bartendency, un’idea innovativa e futuristica dove il bere diventa un’esperienza per provare qualcosa di diverso dal solito!
